Le numerose ricerche in campo clinico e in psicologia dell’età evolutiva ci dicono che, per poter crescere sani ed equilibrati, i bambini hanno bisogno di affetto, accettazione, sostegno, interesse, incoraggiamento, condivisione. Soprattutto di potersi identificare con tutti e due i genitori all’interno di un clima familiare sereno.

Questo, oltre che un dato scientifico, è anche un acquisizione del senso comune. Per questo, quando la coppia con prole entra in crisi, la prima preoccupazione è generalmente per i figli. La decisione di separarsi viene vissuta con angoscia ,oltre che per i noti motivi di carattere psicologico ed economico che investono i coniugi, soprattutto per timore di danneggiare i figli.

Chiariamo subito un punto importante: ad una unione eternamente conflittuale è da preferire decisamente una separazione consensuale.

I figli possono essere seriamente danneggiati dalla mancanza di un clima familiare sereno adatto al mantenimento del loro equilibrio psicofisico. Tensioni coniugali che comportano litigi continui o lotte di potere tra coniugi, che trasformano la famiglia in un campo di battaglia che vede i figli usati come proiettili sono decisamente da evitare.

Secondo punto: i genitori restano per sempre responsabili dell’educazione e della crescita dei loro figli e pertanto sono tenuti ad esercitare quella che in linguaggio giuridico è normalmente definita patria potestà.

Quando, dopo la separazione, i genitori sono anche capaci di garantire ai figli una continuità di cure e affetto, i danni sono decisamente ridotti.

Anche se la separazione è generalmente un processo lungo e complesso, e non è possibile servirsi di facili ricette, è tuttavia possibile seguire alcune regole di base.

Innanzitutto, è auspicabile che i genitori si rivolgano ad uno dei centri di mediazione familiare e di counseling presenti sul territorio per poter meglio gestire la fase di negoziazione che accompagna la separazione e la fase di assestamento progressivo che la segue.

In ogni caso:

  • E’ sempre meglio essere chiari con i propri figli rispetto a quello che sta accadendo. Evitare menzogne o imbarazzanti bugie tipo “papà è fuori per lavoro”. Se la separazione avviene a causa di un nuovo innamoramento è auspicabile che il genitore maggiormente coinvolto trovi la forza e il senso di responsabilità per chiarire questo con i figli, rassicurandoli che continuerà ad essere presente nella loro vita.
  • Spiegare bene chi andrà via, per quanto tempo, etc., e rassicurare che il cambiamento, pur doloroso, non modificherà i sentimenti e la capacità di attenzione che i genitori hanno per i figli.
  • Mantenere nel tempo il più possibile inalterata la struttura degli incontri settimanali e delle vacanze, soprattutto fino a quando i figli non sono cresciuti e non si sono totalmente autonomizzati.
  • Se l’età dei figli non consente tante spiegazioni o se l’argomento è troppo impegnativo per un bambino (ad esempio uno dei coniugi deve recarsi in comunità terapeutica per ottemperare ad un programma di disintossicazione), si può semplicemente dire: adesso ci sono cose che non puoi capire completamente ma quando sarai più grande ne discuteremo.
  • Tenere presente che i figli hanno la tendenza “infantile”: a) a colpevolizzarsi per ciò che sta succedendo; b) a cercare soluzioni mediando tra i genitori o addirittura a sostituirsi a uno di loro nel tentativo di riparare la frattura percepita. Per cui evitare sovraccarichi di responsabilità con domande del tipo “cosa ne pensi se mamma e papà vanno a vivere per un po’ in posti diversi” o peggio ancora “con chi vorresti andare a vivere”, soprattutto se hanno un’età in cui decidere è decisamente difficile e spiegare, invece, ai figli che loro non c’entrano nulla.
  • Niente attacchi personali ai figli del tipo “sei come tuo padre/madre”, “ho allevato un traditore”, etc., tenendo presente che la comunicazione avviene sempre a due livelli. Uno comportamentale e l’altro verbale e che il disappunto anche celato che i genitori provano l’uno per l’altro è facilmente percepito dai figli.
  • E’ auspicabile che i genitori continuino a prendere decisioni comuni e a comunicarle insieme ai propri figli continuando a garantire la stabilità affettiva ed educativa.
  • Le migliore rassicurazione da questo punto di vista è data dal raggiungimento di un equilibrio sereno da parte dei genitori dopo la separazione.

Dott. Lucio Buonomo/ Psicologo-Psicoterapeuta

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