Alcune definizioni di campo

Nel Diciannovesimo secolo, il concetto di campo venne introdotto in fisica da Faraday e Maxwell, che lo usarono per descrivere l’elettromagnetismo cioè le interazioni che avvengono fra cariche elettriche e magnetiche all’interno di uno spazio fisico, che definirono campo.
Conosciamo anche i campi gravitazionali, che comprendono la terra e gli altri pianeti del sistema solare. In chimica sono state elaborate complesse teorie di campo e, ovviamente, anche in psicologia, soprattutto ad opera di Kurt Lewin e della psicologia della Gestalt. In psicoanalisi, infine, si è affermato da tempo il concetto di campo mentale.
In questo articolo, parlando di campo, mi riferirò sempre al campo mentale. Intendo solo sottolineare che un campo è sempre considerato come un tutto regolato da leggi specifiche. Tutti i fenomeni vengono analizzati come fenomeni di campo e studiati nei loro rapporti di reciproca interdipendenza.

Struttura del campo

Affinché un campo esista, ci devono essere degli oggetti in relazione tra di loro in uno spazio fisico ed in un tempo dato. Perché un campo mentale si determini, è necessario che due o più persone si incontrino condividendo determinati contenuti o temi. Quando due o più persone si incontrano, su queste basi, creano una struttura significativa.
Il modo in cui queste persone si incontrano dà senso e significato alla struttura: per esempio, il senso di un club di calcio è il tifo per la squadra; il senso di un gruppo di amici è la condivisione amichevole; il senso di un gruppo di terapia è il lavoro di ricerca, indagine e sviluppo personale.
Livelli di strutturazione del campo
Possiamo quindi affermare che il sentimento di appartenenza gioca un ruolo fondamentale nel definire il campo mentale. Anche la gerarchia dell’appartenenza è importante: l’appartenenza al campo familiare, ad esempio, è definita da ruoli precisi, a cui corrispondono specifiche funzioni, come bisnonno, nonno, padre e figlio.

Leggi del campo

I campi si organizzano e vivono in base ad alcune leggi:

1. Il tutto è diverso dalla somma dei singoli elementi

Esempio classico è la melodia musicale: le note sono 7 ma combinate in modi diversi danno vita a insiemi melodici infiniti. Le singole note sembrano perdere la loro individualità per fondersi insieme nella complessità della melodia.

2. Il campo mentale influenza tutti i componenti

Le persone, incontrandosi e stabilendo una relazione significativa, danno vita ad un terzo soggetto che le comprende (prendere dentro di sé) e le condiziona, influenzando la loro percezione di pensieri e sentimenti. Ad esempio: il clima generale che si vive in una famiglia influenza e condiziona potentemente i singoli membri; il clima di un gruppo di tifosi influenza i singoli elementi; il clima di un gruppo di lavoro influenza i membri in maniera particolare.

3. Lo spazio e il tempo non limitano i fenomeni di campo

L’influenza che il campo esercita sui singoli e il legame stesso che essi hanno stabilito tra di loro, non sembrano essere confinati dallo spazio fisico e dal tempo.

4. Tutti i temi passati appartenenti alla storia delle singole persone che fanno parte in quel momento di un campo, si condensano e si attualizzano nel qui e ora.

Questo principio è conosciuto da tempo. Credo che il primo a parlarne apertamente, scatenando polemiche e perplessità da parte di Freud, il padre della psicanalisi, sia stato Jung, che definì sincronicità il verificarsi di eventi significativi che apparentemente non avevano alcun nesso causale con la vita dei suoi pazienti. Jung parlava di coincidenze significative: se mentre sto riflettendo su un mio conflitto, un bambino che non conosco mi si avvicina e mi racconta una storiella che ha a che fare con il mio problema e, soprattutto, se questa storiella mi da l’opportunità di risolvere il mio conflitto, allora posso dire che, nonostante tra me e il bambino non ci sia una conoscenza pregressa e quindi una relazione lineare, basata sulle leggi di causa ed effetto tra quello che mi dice e quello che ascolto, pur tuttavia esiste un qualche tipo di legame che si rappresenta nel qui e ora ed è significativo per me. Il principio della sincronicità è inoltre particolarmente evidente nelle costellazioni familiari di Bert Hellinger, terapeuta tedesco di grande esperienza, che lavora in gruppo mettendo in scena il sistema familiare del paziente che chiede di risolvere un suo tema problematico. Hellinger chiede a persone tra di loro sconosciute, ma presenti in quel momento nel gruppo di lavoro, di rappresentare i membri della famiglia della persona che chiede di lavorare. Quello che accade non è facilmente spiegabile. Bisogna osservare direttamente il fenomeno. Comunque, tutte le persone che lavorano in quel momento, gli attori, sembrano identificarsi con i membri del sistema familiare del paziente, anche con quelli ormai deceduti, e sembrano comportarsi come si sarebbero comportati quei membri. Addirittura ne assumono il carattere e, a volte, sembrano conoscere temi segreti del sistema familiare finanche sconosciuti allo stesso paziente. L’unica cosa che mi sento di dire è che quando le persone si incontrano creano una struttura e costituiscono un tutto che non obbedisce soltanto alle regole della fisica meccanica newtoniana. Questo tutto è una matrice dinamica e vivente che trascende le leggi di spazio e tempo (passato e futuro) e, in quanto matrice, comprende come base germinativa e contemporaneamente trascende, i singoli individui.

5. Gli elementi del campo sono interdipendenti

Se uno degli elementi del campo si modifica, tutto il campo viene modificato. Si tratta della possibilità che i singoli hanno di influire nella matrice per risolvere antichi conflitti, attivare guarigioni, sbloccare situazioni di stallo patologico del sistema. Antichi destini, che sembrano immodificabili, possono quindi essere cambiati da singoli elementi del campo, attraverso scelte coscienti e responsabili.

Conclusioni

Da quanto sopra esposto, possiamo affermare che:

  • il concetto di separazione è soltanto un concetto, essendo gli esseri molto più in relazione con il tutto di quanto apparentemente si evidenzi ad una osservazione approssimativa
  • le leggi della malattia e della guarigione sono molto più complesse e meno legate agli individui di quanto a prima vista possiamo ipotizzare
  • la natura agisce in modi misteriosi e soprattutto imprevedibili.

La nuova scienza medica dovrà tenere in maggior conto fattori e relative terapie di cura che attualmente sono sottovalutati, confrontandosi anche con culture e metodologie di guarigione tradizionali che non hanno mai dimenticato l’importanza di interventi integrati che mettono l’uomo al centro della società in cui vive e al centro dell’universo di cui è parte.

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