In che modo il lavoro di gruppo aiuta le persone a stare bene?

Le ricerche identificano almeno 12 fattori terapeutici

1.  Apprendimento interpersonale (condizioni iniziali)
2.  Catarsi
3.  Coesione di gruppo
4.  Comprensione di se
5.  Apprendimento interpersonale (esiti)
6.  Fattori esistenziali
7.  Universalità
8.  Infusione della speranza
9.  Altruismo
10. Ricapitolazione della vita familiare.
11. Guida
12. Identificazione

Anche se agiscono sinergicamente possiamo analizzarli singolarmente

Apprendimento interpersonale

All’interno del gruppo ci si confronta e si comunica apertamente. Quando si crea un clima di sincerità e collaborazione i membri possono imparare molto su come si relazionano agli altri membri del gruppo, come comunicano, cosa comunicano. Ad esempio possono venire a sapere che sono simpatici agli atri mentre spesso immaginano di essere antipatici, di essere sensibili quando al contrario, sono convinti di essere insensibili o di essere magari troppo arroganti quando al contrario pensano di essere empatici.

Catarsi

Catarsi è un termine tecnico che significa liberatorio. La possibilità di esprimere i propri sentimenti solitamente inibiti e di potersi sfogare in un ambiente protetto da regole precise che consentono l’espressione delle emozioni è senza dubbio uno dei fattori più positivamente valutati dai membri dei gruppi terapeutici. La catarsi o liberazione può avvenire in molti modi. Per identificazione con uno o più membri del gruppo o attraverso tecniche appositamente utilizzate all’interno del gruppo. Danza, ascolto o produzione di musiche particolari, respirazione circolare, tecniche di drammatizzazione, espressione di se attraverso arti visive o per mezzo di lavori con materiali plastici e non ultimo attraverso il linguaggio. Di solito chi vive la catarsi riferisce di aver attraversato varie fasi. Le prime possono essere anche angoscianti e provocare sofferenza ma poi l’esperienza evolve positivamente verso emozioni e sentimenti di gioia, partecipazione con il tutto sentimenti di liberazione e integrazione molto benefici.

Coesione di gruppo

Veniamo alla vita in gruppi sociali già precostituiti e nel corredo genetico abbiamo inscritto il legame d’attaccamento. Per gli etologi un vero e proprio istinto. Appartenere ad un gruppo ed essere accettati da esso, rompere il senso di solitudine esistenziale e sociale, potere esprimersi senza temere di essere rifiutati o abbandonati sono condizioni essenziali per il benessere psicofisico. Il gruppo coeso, dove cioè predominano il sentimento di solidarietà umana e appartenenza, favorisce l’insorgere di condizioni di particolare benessere nei propri membri.

Comprensione di sé

L’autocomprensione viene favorita dal gioco del rispecchiamento tra i vari membri del gruppo e dall’elaborazione in gruppo di comportamenti disfunzionali che hanno la loro origine nei primi anni di vita. Comprende lo scoprire lati di se sconosciuti a sé stessi, motivazioni inconsce dei propri comportamenti, consapevolizzare che spesso ci si muove sulla base di aspettative irrealistiche.

Esiti dell’apprendimento interpersonale

Ovviamente, una volta compresi i fattori che sono alla base dei nostri comportamenti disfunzionali, possiamo passare alla correzione di quelli che sono almeno i più controproducenti. Per esiti si intende appunto il processo di correzione dei propri atteggiamenti improduttivi dal punto di vista di una corretta comunicazione e relazione sociale.

Fattori esistenziali

Assumersi la responsabilità di vivere spesso significa che indipendentemente da quanto io sia guidato e sostenuto attraverserò momenti di solitudine e prove da affrontare in prima persona. Nei gruppi che lasciano spazio all’individuo, la consapevolezza che ad esempio la morte, alcuni dolori inevitabili come le malattie e le ingiustizie che più o meno tutti quotidianamente subiamo, fanno parte del gioco del vivere, sono prove da affrontare anche in solitudine viene favorita e pare essere uno dei fattori che aumentano il sentimento dell’autostima e dell’autonomia personale.

Universalità

Vuol dire che siamo tutti esseri umani. Ognuno con le sue criticità, i suoi punti di sofferenza. Nessuno è perfetto e siamo tutti sulla stessa barca. Non siamo obbligati a crederci onnipotenti o perfetti, possiamo sbagliare e riparare, possiamo imparare, possiamo essere ciò che siamo.

Infusione della speranza

Il gruppo infonde speranza. Altri risolvono i problemi in cui io mi dibatto, migliorano la loro vita. Quindi cambiare è possibile. La sofferenza è un dato transitorio.

Altruismo

Poter dire o fare qualcosa di buono verso gli altri che soffrono ci fa sentire meglio. Dimenticare se stessi, almeno per un momento, uscire dalla logica dell’importanza personale. L’altruismo non è molto pubblicizzato da giornali e media in generale tuttavia è presentissimo nella natura umana ed è all’origine di sentimenti piacevoli verso se stessi e il mondo in generale.

Ricapitolazione della vita familiare

Il gruppo è come una piccola famiglia. In gruppo è possibile rivivere sentimenti e dinamiche antiche ed elaborale creativamente. Attraverso la rappresentazione familiare, attraverso il teatro del mettere in scena i nostri piccoli o grandi drammi collettivi è possibile, in ambiente protetto, fare pace con membri con cui siamo in conflitto o al contrario litigare beneficamente con chi non siamo mai riusciti a litigare.

Guida: aumenta l’empowerment

Si possono ricevere consigli o indicazioni? Anche se non è sempre consigliabile questo accade a volte e pare essere positivo in alcuni casi. Si possono ricevere informazioni mediche o utili in senso sociale (ad esempio dove devo portare quel tale documento o a chi chiedere per una visita medica specialistica) si posso ricevere prescrizioni vere e proprie (fai cosi e cosà) senza che questo leda l’autonomia della scelta ma anzi rinforzando l’empowerment delle persone.

Identificazione

Gli esseri umani si imitano. Modellare il proprio comportamento su quello degli altri o identificarsi con i membri più adattati fa parte del normale processo di socializzazione.

Conclusione

Il gruppo psicoterapeutico si riunisce sotto la guida di un esperto per perseguire l’obiettivo del benessere psicofisico ed esistenziale.
Funziona perché sono all’opera fattori di sviluppo psicosociale identificati dalle ricerche.
I principali sono raggruppati in tre aree che sono
a) il fattore del ridare speranza
b) autosvelamento e catarsi
c) elaborazione psicologica.
In questo articolo abbiamo descritto le tre aree scomponendole in 12 fattori di guarigione psicologica.

Ci sono altri fattori terapeutici che agiscono sinergicamente nel gruppo terapeutico, non trascurabile la stessa personalità del conduttore, la metodologia di selezione dei membri, la durata del gruppo, tuttavia questi 12 sono certamente i principali, quelli che condizionano fortemente la riuscita del trattamento terapeutico.

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